Surroga mutuo tasso fisso o variabile
Surroga mutuo tasso fisso o variabile: il momento giusto per cambiare banca
Le nuove politiche monetarie della Bce (Quantitative easing) da una parte, la gratuità della surroga dall’altra fanno di periodo quello giusto per trasferire il proprio mutuo presso una nuova banca a condizioni più convenienti. La questione diviene quindi: surroga mutuo tasso fisso o variabile? Scopriamo insieme quale sia la scelta più conveniente.
Rinegoziazione mutuo, un’alternativa alla surroga
La surroga è un intervento che permette al mutuatario di portare il proprio finanziamento (o meglio il debito residuo) presso un differente istituto bancario, andando così a modificare la durata e il tasso del mutuo. Una migrazione a costo zero per il cliente e che stimola la competitività del mercato. Prima di procedere con la surroga, consigliamo comunque al mutuatario di tentare la rinegoziazione.
Questa avviene con la propria banca e prevede la modifica di alcune condizioni contrattuali. Anche in questa situazione non vi è alcun costo, ma proprio come accade con la surroga, il debito residuo non può essere modificato.
Di solito la banca è restia a concedere la rinegoziazione, al cliente conviene fornire all’istituto un preventivo di surroga e manifestare la volontà di procedere con quest’ultima qualora la proposta di rinegoziazione dovesse fallire.
Mutuo surroga: meglio fisso o variabile?
Qualora la surroga dovesse risultare più conveniente o la sola soluzione disponibile, emerge il problema del tasso: quale scegliere? Con un tasso fisso si ha la certezza di una rata sostenibile per tutto il periodo di rimborso e, allo stesso tempo, di un importante risparmio per mutui stipulati dai 3 ai 14 anni fa. Facciamo un esempio concreto per comprenderne meglio le potenzialità.
Considerando un mutuo dalla durata ventennale sottoscritto nel 2013 e con un tasso del 4,8%, vedremo ridursi la rata da 779€ a 628€. Se prendiamo invece in esame un mutuo dalla durata trentennale attivato nel 2002 con un tasso fisso del 6,45% e una rata da 891€, grazie alla surroga con un mutuo decennale, la rata andrebbe a contrarsi toccando i 577€, considerando che tra i tassi più convenienti del momento abbiamo il 2,87%.
Avremmo un certo risparmio anche nell’eventualità di una surroga che prevede un mutuo dalla durata di 15 anni. Prendendo in considerazione un tasso del 3%, avremo una rata da 415€, ma globalmente la quota interessi sarebbe di 6mila euro più elevata rispetto alla proposta precedente, data la maggiore durata del piano di ammortamento.
Con il tasso variabile, invece, abbiamo tassi ancora più competitivi ma il cliente deve mettere in conto l’incertezza di una rata che può aumentare sensibilmente qualora le condizioni di mercato dovessero cambiare. Si tratta quindi di un prodotto adatto a chi intende risparmiare in misura sensibile nella prima parte del periodo di rimborso, ma che può contare su una disponibilità economica tale da coprire gli oneri legati a un incremento dei tassi dovuti all’andamento di mercato.
Il tasso variabile è correlato agli indici Euribor, che a un mese al momento è persino negativo, e la convenienza è nettamente superiore al tasso fisso: possiamo toccare anche l’1,65% a fronte del 3% scarso del tasso fisso.